Che specie è mai questa?

Domande frequenti

In questa pagina trovate le nostre risposte alle domande più frequenti che riceviamo.

Se non trovi la risposta alla tua domanda non esitare a scriverci per avere una risposta. Se lo riterremo utile anche agli altri, pubblicheremo in seguito la risposta su questa pagina.

Posso allevare degli insetti a casa
Per chi è interessato agli insetti consigliamo di prendere contatto con la Società entomologica della Svizzera italiana o con il Museo cantonale di storia naturale.
 
In linea di principio bisogna però sapere che l’allevamento anche di comuni insetti sottostà ad un’autorizzazione. La legge cantonale sulla protezione della natura cita infatti all’articolo 18 paragrafo 3 che "La raccolta a scopo di lucro di piante selvatiche e funghi, nonché la cattura di animali viventi in libertà sono soggette ad autorizzazione da parte del Consiglio di Stato.*
Questa legge serve per evitare che si raccolgano animali in luoghi dove magari non sono abbondanti.
 
Se però “si allevano” le farfalle nel proprio giardino offrendo loro ambienti idonei e specie vegetali di cui si nutrono (bruchi e farfalle) allora questo è certamente possibile e anche il metodo migliore perché lascia liberi bruchi e farfalle di svilupparsi come meglio credono.
 
Per promuovere gli insetti nei giardini naturali proponiamo vari accorgimenti che si trovano alla pagina dei consigli sui giardini naturali.
Bruco di macaone Andrea Persico
Il mio albero può danneggiare la cantina o il garage sotterraneo?
Sappiate che molti giardinieri piantano alberi anche grandi su tetti rinverditi con un metro di terreno senza che l’architetto paesaggista si faccia problemi per questo. Anche se altri possono essere più cauti, questo conferma che in linea di principio non dovrebbero esserci contro indicazioni per la piantumazione di un albero in presenza di sottostrutture (rispettando le distanze richieste).
 
In linea di principio non ci sono problemi se i lavori di impermeabilizzazione sono stati fatti bene. In questi casi le radici non possono causare danni. Vi è però la possibilità che se c’è un difetto nel rivestimento (tetto o parete interrati) e vi è un’infiltrazione, le radici possano seguire questa fonte di umidità ed entrare. Però entrare dove? Se il muro è di cemento armato le radici non passano. Inoltre il cemento è anche impermeabile per cui alla peggio la radice si ferma sotto la plastica protettiva o la carta catramata. Si potrebbe in questo caso supporre che se il danno è sul tetto (non sulle pareti) vi possa essere dell’umidità che entra. Questo è possibile ma se non ci sono fonti d’acqua continue e abbondanti sul terreno come rogge o pluviali e quindi lo strato di suolo non è zuppo fino in profondità, non ci sono veramente gli estremi per preoccuparsi.
 
Evidentemente, ma sempre previo difetto di costruzione, non si può mai escludere che non vi possano essere problemi tuttavia la probabilità è relativamente bassa. Nel dubbio si può se caso chiedere ad uno specialista un sopralluogo. Tuttavia senza vedere com’è fatta la sottostruttura è difficile anche dire qualcosa di più sicuro. Magari delle foto del cantiere e una domanda al capocantiere/progettista possono dare le informazioni che mancano.
 
Ad ogni modo si sente spesso questa osservazione che le piante entrano nella cantina o nel garage e di fare attenzione a non piantarle in vicinanza ma non abbiamo mai visto questa situazione realmente. In molte cantine con i muri in sasso e il bosco con grossi alberi a pochi metri chi ha mai visto una radice sporgere dai muri in cantina? D’altronde non avrebbe senso delle radici che escono dai muri… a far cosa?
Radice sulla roccia Andrea Persico
Ho visto una tartaruga... la posso portare in uno stagno?

Attenzione: dipende di che tartaruga si tratta!

Se si tratta di tartarughe americane e precisamente tartaruga dalle orecchie rosse/gialle (Trachemys scripta), siamo in presenza di una specie esotica invasiva.

Se si considera il punto di vista naturalistico queste tartarughe sono purtroppo un problema. Come ben indicato in questo documento del Cantone questa tartaruga “causa danni alla biodiversità: soppianta la tartaruga indigena (Emys orbicularis), riduce drasticamente le popolazioni di anfibi e danneggia alcune piante acquatiche (anche rare).” 

Per questo motivo avvicinarle agli stagni o peggio liberarle perché non si vogliono più tenere in cattività, causa problemi agli ecosistemi naturali locali. Da un punto di vista legale queste tartarughe sono inoltre considerate organismi alloctoni invasivi la cui utilizzazione diretta nell’ambiente è vietata: si sarebbe teoricamente anche passibili di multa.

Oggi è quindi prassi catturare questi animali e spostarli in centri specializzati che se ne occupano evitando in questo modo che possano causare problemi nella natura.

In Ticino si sta cercando di allevare e favorire la testuggine europea (Emys orbicularis), che è rara e minacciata, tramite dei progetti specifici ma purtroppo dove si trova la tartaruga americana i conflitti sono troppo grandi e la tartaruga autoctona è molto sfavorita.

Cosa potete fare?

  1. Evitate assolutamente di introdurre/liberare tartarughe negli ambienti naturali.
  2. Non spostate animali vivi.
  3. Segnalate i vostri avvistamenti di tartaruga, meglio se con una foto che ne permetta l'identificazione.

Grazie per il tuo contributo!

Foto: sopra la testuggine europea (testa punteggiata) e sotto quella americana (testa striata).

Testuggine palustre europea (Emys orbicularis) Andrea Persico Trachemys scripta elegans Andrea Persico
Dove trovo semi per il mio prato fiorito?

Vi sono vari modi per reperire semi per prati fioriti. Eccone alcuni.

  • Acquistare delle sementi locali. Vi sono però poche ditte che offrono semi locali e non è sempre facile trovare i semi giusti. Al momento consiglieremmo di chiedere a fioriselvatici.ch Hanno un'ottima conoscenza di questo tema.
  • Utilizzare del fiorume di fieno. In alternativa si può chiedere ad un contadino se si può raccogliere un po’ del materiale che resta dopo aver scaricato un carro di fieno. Oggi questo non è più così facile da reperire perché molti fanno le balle di fieno e non resta molto di questo fiorume. Quello che è importante è recuperare quello che resta dal fieno fatto su un prato fiorito nelle vicinanze del prato che si vuole seminare così da avere specie che sono verosimilmente più vicine al tipo ottimale per il prato.
  • Raccogliere dei semi nelle tue vicinanze. Se ti piace fare passeggiate puoi raccogliere dei semi da quei fiori che ti piacciono e che trovi attorno a casa tua. Puoi fare un giro quando i prati sono fioriti e tornare a prendere i semi quando questi sono maturi. Se non riesci a farlo prima che falciano, puoi prendere il fiore con il gambo e provare a tenerlo in vaso fino a maturazione dei frutti. Attenzione, alcune specie sono protette o rare per cui è importante sapere cosa si può raccogliere e cosa non si può. Inoltre si deve prestare attenzione a raccogliere specie di prato e non di altri ambienti perché potrebbero non crescere.
Prato magro fiorito Andrea Persico
Raccolta di piante selvatiche: quali sono le regole?

Il Regolamento della legge cantonale sulla protezione della natura (RLCN) del 2013 regola la raccolta delle piante selvatiche. In particolare cita:

"Art. 20
1. La raccolta di qualsiasi specie di piante, fiori e licheni che crescono allo stato selvatico, non protette ai sensi dell’art. 19, è limitata alla quantità che ognuno può tenere nella mano.
2. Per la raccolta di quantitativi superiori, indipendentemente dallo scopo (commercio, studio), dev’essere chiesto il permesso all’UNP.”

Questo articolo lascia un certo margine d’interpretazione su quale sia il quantitativo che ci può stare in una mano ma resta comunque sufficientemente chiaro. Per le specie protette vi è però una protezione supplementare (articolo 19) che ne vieta la raccolta. Le specie protette sono elencate negli allegati dell’Ordinanza e del Regolamento. Per loro la protezione è totale.

Nelle zone nucleo delle riserve naturali, l’accesso, salvo per motivi di tutela o scientifici (con autorizzazione UNP), e la raccolta di ogni specie vegetale o fungina sono vietati.

Alcune specie poco interessanti da raccogliere e non indicate nella lista del regolamento, possono essere rare o minacciate. Esse sono elencate nella Lista Rossa e non vanno raccolte per ovvi motivi.

Riassumendo: le specie protette non possono essere raccolte, per le altre solo il quantitativo che ci sta in una mano e raccolte al di fuori delle zone protette.

Ho visto un colibrì: è possibile?

La bestia in questione probabilmente è una sfinge del galio, sfinge colibrì o macroglosso (Macroglossum stellatarum). Si tratta non di un uccello ma bensì di una farfalla della famiglia delle sfingidi. Di solito sono farfalle notturne a parte qualche caso come appunto il macroglosso.
Questa bellissima farfalla ha una lingua (spirotromba) molto lunga (da cui il nome) e succhia il nettare facendo il volo stazionario davanti ai fiori.
Tra le varie particolarità si può anche sottolineare che è una farfalla che può compiere delle migrazioni di oltre mille chilometri dal Nordafrica fino in Europa!
Tra i suoi fiori preferiti si annoverano quelli con una corolla molto profonda dove solo pochi insetti riescono a raggiungere il nettare.

Formicheee!!!

Sul tema delle formiche abbiamo una pagina apposita dedicata proprio alle domande su questi fantastici insetti.

Visita la pagina dedicata alle formiche.

Da diversi anni vedo nel mio giardino delle grandi locuste: cosa devo fare?

Si tratta probabilmente della locusta egiziana (Anacridium aegyptium) è una specie arrivata solo da pochi anni nella nostra regione. È naturalmente presente nell'area mediterranea.

Il riscaldamento climatico è chiaramente il motivo principale della sua espansione anche nel nostro cantone.

È una specie solitaria e non sembra per ora creare problemi all’uomo o all’ecosistema. Tra tutte le nuove specie per il nostro territorio, malgrado la sua taglia, non sembra per ora un problema.

l consiglio è quello di lasciar fare il suo corso a questa nuova locusta. Se però si notano dei problemi val la pena segnalalo a noi o al Museo cantonale di storia naturale.

Ho un nido di calabroni. Cosa devo fare?

I calabroni appartengono al gruppo delle vespe. Ad eccezione di quelli asiatici arrivati di recente, fanno parte del nostro ecosistema e sono quindi un elemento importante della biodiversità. Si tratta di animali che si nutrono di frutta ma anche di altri insetti per cui svolgono un compito importante nel controllare altre specie di insetti, alcune anche dannose.

Un nido va tolto? Se non vi è un pericolo per la sicurezza delle persone (allergia o posizione problematica) il nido può essere lasciato senza gravi problemi e a vantaggio della biodiversità. I calabroni non sono aggressivi se non vengono disturbati o se non ci si avvicina al nido. Per questo in genere la convivenza è possibile.

Se invece bisogna togliere il nido per ragioni di sicurezza o perché si devono fare dei lavori si consiglia di attendere ottobre quando l’attività dovrebbe essere terminata o molto più limitata. In questo modo non si danneggia la popolazione. In autunno infatti i nidi cominciano a rilasciare femmine (regine) e maschi che si accoppiano. Le operaie invece muoiono e i nidi vengono poi abbandonati. Difficilmente una regina torna nello stesso posto per iniziare una nuova colonia. In ottobre si può controllare l’attività del nido e se non si vedono più calabroni si può asportare senza troppi problemi (chi lavora sui tetti probabilmente ha già esperienza in merito).

Se si deve rimuoverlo in un periodo di forte attività si consiglia di chiedere a degli apicoltori o altrimenti ai pompieri che però sono a pagamento.

Noi chiaramente sosteniamo l’opzione di attendere la fine stagione così da non compromettere la vita di questi insetti.

Maggiori informazioni sono disponibili sul sito dell'Ufficio federale dell'ambiente.

Ulteriori informazioni

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