Motoseghe in torbiera
21.11.2006
Rare in Ticino, le torbiere sono ambienti particolarmente delicati che risentono in mo-do molto marcato dell'impatto delle attività umane. In passato questi ambienti di grande valore ecologico erano molto più abbondanti e la loro sopravvivenza era ga-rantita da una lenta ma continua evoluzione del territorio.
Per queste ragioni siamo oggi responsabili della loro salvaguardia affinché la biodi-versità, che garantisce e sta alla base gli attuali equilibri naturali, possa mantenersi e affinché le generazioni future possano ancora godere di una natura ricca e diversifi-cata.
Uno dei problemi maggiori alla Bedrina è rappresentato dai mutamenti della quantità e della qualità delle acque che entrano nel biotopo e che provocano degli scompensi a livello dei nutrimenti (l'inquinamento causa forti ricadute di azoto con le piogge) e del livello della falda. Anche per queste ragioni il bosco riesce a crescere fino ai bordi della torbiera e molte piante erbacee estranee a questo ambente riescono ad inva-derla scacciando e sostituendosi a quelle tipiche, più rare e preziose.
I grossi alberi che crescono in prossimità, in particolare le betulle, prelevano molta acqua che alla fine dei conti manca a questo ambiente umido. Con l'intervento di e-sbosco effettuato si stima che nei giorni estivi si ridurrà di 20'000 litri il "furto" di ac-qua alla torbiera. In dieci giorni di sole questo significa 2 centimetri di falda in più. A noi sembra poca cosa ma per molte specie questo può significare la sopravvivenza.
Ecco perché motoseghe ed elicottero hanno disturbato ad intermittenza per una de-cina di giorni la quiete autunnale della Bedrina. Era infatti necessario lavorare con una certa precisione per ridurre l'impatto dell'intervento sul terreno e la vegetazione.
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