Costruzione delle dighe alla palude della Bedrina Andrea Persico
06.11.2013 Riserva naturale

Nuova vita per la torbiera della Bedrina

Con un intervento di ingegneria naturalistica è stato ripristinato il delicato equilibrio idrico alla torbiera della Bedrina. Grazie a degli sbarramenti interrati, che permettono un livellamento preciso della falda freatica, flora e fauna legate a questo ambiente ritroveranno le condizioni ecologiche ottimali per svilupparsi.

Piccole e rare, le torbiere nel nostro cantone rappresentano un tassello molto importante per la biodiversità consentendo la sopravvivenza di specie che non potrebbero vivere altrove. Tra le sue varie riserve Pro Natura si occupa anche della Bedrina di Dalpe ma da tempo questa torbiera soffriva di un problema di erosione che ne perturbava profondamente il delicato equilibrio idrico. 

Interventi in questi ambienti sono da pianificare con molta attenzione: grazie ad una serie di studi scientifici sulla topografia e l'idrologia del biotopo promossi da Pro Natura è stato possibile definire con precisione le modalità di intervento. Sbarramenti interrati collocati in modo molto preciso hanno permesso di rialzare il livello di falda e correggere i diversi flussi di acqua per favorire la vegetazione palustre. Un intervento al momento unico nel nostro cantone ma che apre nuovi orizzonti per la tutela ambientale. 

Tali opere sono state pianificate e realizzate, in collaborazione con Pro Natura, dall'Ufficio della natura e del paesaggio, che ne ha anche coperto i costi. L'esecuzione è stata curata in modo ottimale dall'impresa di costruzioni Giuseppe Dotti di Dalpe e dall'azienda forestale del patriziato di Airolo, sotto la direzione lavori dello studio di consulenza e ingegneria ambientale Oikos 2000 di Monte Carasso, che si è affiancata per la progettazione ad una ditta specializzata, la Naturplan di Sulzbach. Importante anche la collaborazione con il Patriziato di Dalpe, sul cui terreno si situa buona parte degli interventi. 

L'impatto umano sul nostro territorio è talmente grande che la natura ha oggi una capacità molto ridotta di ricreare e rigenerare certi ambienti, in particolare quelli umidi come le torbiere. Questi interventi di ingegneria naturalistica sono dunque un contributo importante che l'uomo dà per preservare l'ambiente naturale.